Con ottimismo guardavo qualche giorno fa alla partecipazione di donne e giovani candidati nelle liste di un po' tutto il paese. Mi rallegravo di questa presenza – soprattutto a Milano, la città negli ultimi anni innegabilmente modello osservato speciale anche dagli sguardi internazionali. Purtroppo non mi nascondevo il rischio di una esclusione delle donne dalle posizioni più importanti nei vari Comuni e in Calabria, Regione al voto in questa tornata, evidente già nei numeri delle candidate sindaco. La conferma dei numeri è impietosa: nessuna donna eletta al primo turno, nessuna ai ballottaggi. Segnale evidente di quei passi indietro che stiamo facendo in tema di leadership femminile.
Se questo è lo specchio del Paese non ci deve poi sorprendere troppo che il WEF abbia spostato a 135,6 anni da oggi la linea del traguardo per la parità. E che l'Italia nel Global Gender Gap Report 2021 si posizioni al 63esimo posto, subito preceduta da Perù, Bolivia, e staccata di molte posizioni da Paesi come la Bielorussia, il Sud Africa o il Rwanda.
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