25 Novembre. Valeria Valente per la Fondazione. Quanto c'è ancora da fare contro la violenza sulle donne?

25 Novembre. Valeria Valente per la Fondazione. Quanto c'è ancora da fare contro la violenza sulle donne?

In occasione della Giornata Internazionale contro la Violenza sulle donne, abbiamo chiesto alla Senatrice Valeria Valente, presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio, quanto ancora c'è da fare per combattere un fenomeno che, come lei dichiara, è insito nella cultura del nostro Paese.

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Annarosa Buttarelli, direttrice scientifica della Scuola di Alta Formazione Donne di Governo, ricorda come i femminicidi hanno una lunga storia nel passato e che la violenza riguarda spesso anche la mente e lo spirito delle donne.

Esistono femminicidi che tentano di uccidere la mente e lo spirito di donne indipendenti che non arretrano dai loro pensieri irrinunciabili. Una di queste fu la filosofa Helene von Druskowitz (Vienna 1856- Dresda1918), corrispondente di Nietzsche, internata in manicomio all’età di trentacinque anni per “misandria”, termine inesistente, coniato dai medici per renderlo speculare a “misoginia”. Lei era una splendida lottatrice, una filosofa di prim’ordine. Ecco perché oggi possiamo ricordarla con questo brano, preso dal suo Proposizioni cardinali pessimistiche (1905), indirizzato agli uomini:

6. Guardate ulteriormente dentro di voi e verrete a sapere, o forse sapete già senza che per questo vi tradiate, che siete in molte maniere l’entità più violenta di tutte. Se perfino la bestia più selvatica si rende colpevole solo di alcuni crimini e non è completamente viziosa e avida di preda, come dimostra anche solo la divisione in specie carnivore ed erbivore, diversamente l’uomo si dimostra essere maestro in tutte le faccende cattive e nere cosicché rende gravemente colpevole anche il mondo femminile e lo consegna al boia con le misere condizioni indotte dalla sua libidine sessuale e di riproduzione. 7. In tutte le discipline superiori e comuni non dovete prendere decisioni e realizzarle senza la consultazione dell’altra metà del genere umano. Diversamente siete l’arbitrio e la tirannia personificati e questo doppiamente perché sottomettete al vostro despotismo la parte veramente umana e simpatica. È addirittura orribile che in un mondo pieno di donne sia l’uomo a dare il tono, provvisto com’è di impari caratteristiche, Per questo dico essere vostro dovere e debito porre un obiettivo a questo despotismo scandaloso, unico in tutto il regno dei viventi.




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