In Afghanistan il governo talebano ha ordinato un divieto a tempo indeterminato dell'istruzione universitaria per le donne del paese, attraverso una lettera del ministero dell'istruzione superiore inviata a tutte le università governative e private. Di seguito una riflessione di Annarosa Buttarelli, direttrice scientifica della Scuola di Alta Formazione Donne di Governo.
Per rendere questo Natale e il prossimo passaggio d'anno ancora più difficili di quanto non siano già, gli indegni talebani stanno proibendo alle donne l'accesso all'Università. Sappiamo da millenni – purtroppo – che il terrore suscitato negli uomini dalla nostra differente sapienza, dalla nostra differente e, spesso, eccellente intelligenza, li porta ad azioni sconsiderate e crudeli, giocando la famosa formula "la miglior difesa è l'attacco". Mi sto riferendo agli uomini di tutto il mondo, a parte i casi particolari che continuano a confermare la legge generale. Non potrò mai scordare che Sylvain Maréchal (amico di Diderot) ha scritto. in pieno Illuminismo, un Progetto di legge per vietare alle donne di imparare a leggere. Questo il titolo del suo libretto. Non si tratta dunque, e una volta per tutte, solo di talebani lontani da noi.
Del resto, le femministe di sempre hanno fondato la loro politica sulla lotta per l'istruzione alle donne, prima di tutto, e per l'istruzione popolare. Perfino Maria Teresa d'Austria, imperatrice del territorio austro-ungarico, aveva provveduto a aprire per tutti le scuole che adesso chiamiamo "elementari". E ancora oggi, proprio qui, si deve protestare per l'epurazione dei testi scritti da donne dei programmi delle nostre università europee, sebbene (o forse proprio per questo?) siano frequentate da più donne che uomini, e sebbene queste donne siano più brillanti negli studi. Anche adesso la cosiddetta "cultura", qui e ora, è sostenuta dalle donne che leggono molto più degli uomini, vanno a teatro e al cinema, alle conferenze, alle formazioni umanistiche molto più degli uomini. Bisognerà che ce ne facciamo una ragione. Perché le donne non smetteranno mai di studiare, di imparare e di leggere. Siamo confortate però dalla notizia che gli studenti afghani di Medicina hanno abbandonato esami e aule per solidarietà con le loro compagne di studi. Già, accade là: ma qui? Nell'Europa che vuole insegnare la democrazia al mondo non si vede ancora la presa di coscienza maschile contro la misoginia del proprio genere.
Annarosa Buttarelli