di Rosella Prezzo, filosofa della Scuola di Alta Formazione Donne di Governo
Molte sono le note a margine che vengono spontanee di fronte al video-arringa rabbioso diffuso da Beppe Grillo. La più banale è che Grillo non è più nemmeno un bravo attore, troppo esagerato ed enfatico nella parte del "padre doloroso" (come se un attore che recitasse Amleto si rotolasse per terra insieme al teschio del padre...). La seconda è che magari potrebbe almeno sfiorargli l'idea che, se invece di un figlio, fosse il padre di una figlia, forse... Ma soprattutto che razza di padre è stato, lui, nei confronti di questo suo figlio?
Proprio in quella faccia rossa di rabbia e strabuzzante vi colgo, infine, rappresentati i tratti di quella "malattia mentale" della nostra civiltà che è la violenza sulle donne. Una malattia di cui non è stata trovata ancora la terapia perché continua a non essere diagnosticata per quello che è. A questo proposito, fa pensare un'affermazione della grande antropologa Françoise Heritier:
"L'Uomo è l'unica specie animale in cui i maschi uccidono le loro femmine".
Il che significa che i comportamenti di aggressione e violenza sulle donne non sono gli effetti della natura "ferina" nell'uomo, bensì è proprio ciò che fa la differenza dalla natura animale: la cultura, la struttura mentale, il modello di pensiero e di immaginario.