Il vero significato della libertà. Un’idea per ripartire: ridurla

Il vero significato della libertà. Un’idea per ripartire: ridurla

Annarosa Buttarelli, Liberi Tutti – Corriere della Sera, 03 gennaio 2019

Nella nostra epoca, l'idea di libertà schiude enormi possibilità di scelta e oramai genera irresponsabilità, puerilità, indifferenza, incapacità di fare, salvare.Come cambiare.

Di questi tempi la coperta della libertà è tirata da tutte le parti, tanto che può essere usata da qualsiasi schieramento politico pro domo sua, e a partire da tutte le posizioni filosofiche scolastiche, senza che si riescano più ad avvertire le appropriazioni paradossali del suo significato. Ad esempio pensiamo a chi, in nome della piena libertà individuale, pretende di imporre la finzione che due maschi siano «genitori alla pari» di un essere umano generato da una donna. La filosofa Marí­a Zambrano in “L'uomo e il divino” aveva avvertito gli europei che la libertà, quasi in contemporanea alla Rivoluzione francese, ha iniziato ad acquisire un carattere negativo, a generare confusione di senso, fino a diventare l'a-priori dei discorsi sociali, politici e della vita stessa, divenendo il nome di ogni possibilità.

La pseudolibertà che può disgregare i legami sociali

In realtà, l'enorme quantità di cose ritenuta possibile nella condizione umana riguarda una pseudolibertà che può disgregare le relazioni amorose e i legami sociali. Nel cambio di civiltà che stiamo attraversando, è d'aiuto conoscere le indicazioni di filosofe che hanno scritto e praticato differenti concezioni della libertà. Per esempio, si potrebbe meditare su “La prima radice” di Simone Weil, dove troviamo l'idea che è «quando le possibilità di scelta sono tanto vaste da nuocere all'utilità comune, gli uomini non godono la libertà».

Oggi ignoriamo il limite dell'utilità sociale

Questa idea lavora contropelo a uno dei caratteri salienti della vita contemporanea: l'enorme possibilità di scelta che oramai non conosce il limite dell'utilità sociale e che genera irresponsabilità, puerilità, indifferenza, incapacità di fare, salvare, onorare le differenze che compongono la realtà. La competizione esasperata tra «prodotti» materiali, intellettuali, spirituali è esaltata in nome di un'illimitata libertà di scelta. Entrare nella logica proposta da Simone Weil ci apre un altro mondo in cui si potrebbe godere veramente della libertà: avere una sola scelta da poter fare, ma sentire di aderire a quella con tutto il cuore e in piena coscienza.




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