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Il CDA e il gruppo docenti della Scuola di Alta Formazione Donne di Governo aderisce alla manifestazione del 16 ottobre a Roma contro le forme di violenza fascista che si ripresentano oggi nel linguaggio e in azioni intollerabili. Il fascismo di ieri e di oggi non è un'ideologia come le altre perché si nutre di sentimenti neri, furiosi e senza testa: rancori, invidie, terrore dell'Altro e dell'Altra, misoginia, desiderio di un orizzonte immiserito nel quale si possono alternare solo Potere e Sottomissione.
"Donne di governo: la novità storica", così si intitola il seminario che si terrà a Mantova giovedì 7 ottobre alle 20.45 nell'auditorium dell'Arci Tom, in piazza Tom Benetollo.
Il seminario sarà tenuto dalla professoressa Annarosa Buttarelli, direttrice scientifica della Fondazione Scuola di Alta Formazione Donne di Governo.
In questo tempo diverso che stiamo vivendo, che abbiamo imparato come fragile e incerto di futuro possibile, il riconoscere e il custodire la fiducia quale sapere fecondo che abbiamo ricevuto diventa pratica quotidiana di trasformazione, sapienza operosa di bene possibile, da sempre femminile e materna.
Perché la fiducia, trama delicata (e tenace) di vita tessuta e ritessuta di continuo nel nostro quotidiano, è fiato che viene da lontano, capace di contattare uno spazio continuamente presente. Fare fiducia è il nostro tornare a casa, il nostro tornare ogni volta e sempre un po' di più a casa...
Curatrice: Carla Gianotti
Nonostante le donne siano state protagoniste della storia dell’umanità, i curricola scolastici superiori, le bibliografie e i manuali, anche universitari, di nuovo, si presentano caratterizzati dalla loro assenza. È necessario e doveroso, perciò, riportare al centro degli studi e della formazione di adolescenti e dei loro insegnanti, la consapevolezza che le “donne pensano” a tutto campo e in ogni campo, rintracciando i contributi originali che hanno lasciato, riscoprendo alcune protagoniste della storia della cultura.
In collaborazione con il Comune di Ravenna, la Scuola di Alta Formazione Donne di Governo organizza una terza Accademia della Maestria femminile, all'interno del progetto formativo triennale per insegnanti della scuola secondaria di secondo grado, genitori, studenti e cittadinanza:
Le donne pensano| Forma Mentis
Relatrice: Annarosa Buttarelli, filosofa e ditrettrice scientifica della Scuola di Alta Fromazione Donne di Governo
In presenza: Sala Buzzi (32 posti), viale Berlinguer, 11 - Ravenna /Online: piattforma Zoom
Iscrizioni a:
Era a Festivaletteratura quando uscì “Una femminista distratta” che l'avevo obbligata a scrivere. Fra un po' uscirà un altro librino in cui ha voluto che le scrivessi una nota. Non aggiungo altro: sono una di famiglia, più ancora che amica. Le voglio molto bene, per sempre.
Recitano così le parole commosse di Annarosa Buttarelli, direttrice scientifica della Scuola di Alta Formazione Donne di Governo, alla notizia della scomparsa di Laura Lepetit, editrice milanese, storica amica della filosofa.
L'uso degli acronimi di cui il vocabolario politico, ma anche dell'informazione, si va ormai riempiendo ci riporta alle lucide analisi di George Orwell su gli usi e gli abusi del linguaggio, e su quella che chiamò la neolingua, sintomo di un potere totalitario che si afferma anche attraverso la “pulizia del linguaggio”, lo svuotamento di significato e l'uso di acronimi. Così si esprime in 1984, primo romanzo distopico scritto nel 1948:
Ecco la quinta puntata della rubrica di approfondimenti sull'arte "La nostra pinacoteca" a cura di Francesca Mellone che vuole rivelare il contributo di alcune artiste nellab storia dell'arte e dell'immaginario estetico.
“Ché la capivi tu, la pienezza dei frutti. / Becker/
e così vedevi i bimbi, dall'interno /
spinti nelle forme del loro esistere. /
E vedevi te stessa infine come un frutto…”
La maternità negli ultimi cinquant'anni ha cambiato volto. Da destino naturale legato all'identificazione della donna con la madre si è mutata in una libera facoltà. Da ruolo socialmente definito è divenuta una scelta privata. Da evento puramente fisiologico è diventata sempre più parte integrante di processi di medicalizzazione. Da processo naturale si è trasformata in fatto programmabile e costruibile nei laboratori attraverso le tecnologie riproduttive che favoriscono la separazione della maternità dal progetto di genitorialità. E soprattutto le giovani generazioni di donne sembrano non coltivarne il desiderio.
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